lunedì 23 dicembre 2013

Un anno per tutti


Un anno che "volge il disio" per dirla alla Dante.

Siti internet di tutti i generi e rubriche televisive ci fanno riassunti, foto-riassunti e foto-frasi per racchiudere un anno intero in poche righe: governi caduti, pop stars, film, delitti, grandi statisti che ci hanno lasciato, super bambini nati da coppie famose, tragedie, scandali, papi, napolitani e scoperte scientifiche.

Ma per i non-Vip, per le persone semplici, per noi che il massimo del gossip sono i nuovi vicini di casa, ecco cosa ricorderemo in un anno:


  • una donna che ci sopporta ancora
  • pensavi di averli persi e invece hai dei veri amici
  • cose e fatti che non dimenticheremo
  • quelle cose negative che vorresti dimenticare
  • la famiglia che conta eccome
  • la squadra del cuore, la vittoria all'ultimo secondo, la palla che rotola dentro
  • quel tuffo lungo la costa, quella serata che avresti fatto di tutto
  • gli occhi di un bambino, gli occhi di tuo figlio, gli occhi di chi vuoi tu
  • la frase che hai letto o che hai sentito
  • quando eri nella merda col boccaglio e qualcuno ti ha tirato fuori
  • l'acquisto in saldo e con pochi soldi, la nascita di tuo figlio
  • la maglia figa, la spiaggia col solito boccaglio, la mangiata e la grigliata
  • la cena di pesce, cinema, la batteria della macchina che ti lascia
  • l'abbraccio di una vera amica, l'entusiasmo
  • la primavera, la reazione, quel vaffanculo
  • il volo andata e ritorno, quel desiderio
  • la torta, la neve, una fetta di sargenisco dopo il bagno
  • quel culo a goniometro senza ritegno, quell'appuntamento
  • il cellulare nuovo, quel taglio di capelli, quella collana
  • quel pugno in faccia che non hai mai dato
  • l'emozione, la noia, la voglia, quel segreto
  • quell'inversione a U, il ripartire, la gioia, quella letizia
  • quel sogno e quella realtà da cui non ti puoi tirare indietro


Ciao 2013, ci sono cose che ha in serbo il prossimo anno. Ti devo proprio salutare.
E andiamo. 
"La vita è la più bella delle avventure ma solo l'avventuriero lo scopre."
Gilbert Keith Chesterton


venerdì 20 dicembre 2013

E tu, che collega sei? - Ingegnere


Non ci sono tavole della legge.
Il dio degli ingegneri è la prima legge di Ohm .
Lei: "Che tenero! Guardi le stelle?"
Lui: "No, guardavo il dipanarsi di quei bellissimi Tralicci e quel Ponte sull'autostrada!"

Tre due uno via. Ecco pronto l'Ingegnere, il collega Ingegnere. Che poi rappresenta la classe "padre" entro la quale trovano posto altri sottoinsiemi come il "Nerd", il "Pignolino" e la "Macchina da Click".

Il nostro eroe si presenta di solito con un fare da saputello, sapientone o sputasentenze.
All'ingegnere medio, interessano cose come le grandi battaglie della seconda guerra mondiale, la fibra di carbonio delle navi da sbarco, modellini di aerei in lega di alluminio, armi da combattimento corpo a corpo.
Insomma tutte cose che attraggono molto il gentil sesso.
L'ingegnere ha la vocazione del pensare di sapere tutto, forse li tirano su direttamente così e quindi per osmosi si buttano anche in spiegazioni sempre più minuziose; loro vogliono spiegare tutto a chiunque.
Per un ingegnere "il non spiegare" una certa cosa è come peccare contro l'umanità.

Un ingegnere tende ad essere pratico pratico perchè bisogna risparmiare soprattutto il tempo.
E risparmiare del tempo si nota soprattutto nell'assenza totale (o quasi) di gusto, di cura. Davanti allo specchio al massimo si guarda in faccia, ma poco i pantaloni e comunque non arriva mai ai calzini.....
Certi ingegneri sfidano le rigorose leggi della coloreria italiana....abbinamenti incredibili di maglie con calzini di tessuto sintetico di colore indescrivibile, cravatte contro le leggi di trigonometria, jeans da 20 candeline, scarpe da......le scarpe!!!!...per un ingegnere le scarpe sono come la materia oscura per la fisica degli ultimi 80 anni.

"Dimmi che calzino porti e ti dirò che indirizzo di ingegneria hai preso." disse una volta un mio acutissimo compagno di università. L'orgasmo per un ingegnere è personificato da parole cariche di grandi incontri di consonanti, vedi meccatronica, algoritmo, aerospazio, logistica, ingranaggio, terminale, cursore, prospetto, funzionalità, logiche, sinergia, proattività.....
L'ingegnere è curioso solo di cose necessariamente "inanimate".

E ancora. L'Ing. non va dal meccanico ma si mette alla spalle dello stesso controllando ogni sua singola mossa. Fa domande su qualsiasi pezzo venga eventualmente toccato o smontato.
Quando viene l'elettricista a casa - per grossi interventi sia ben chiaro, l'ingegnere provvede da solo alle sue
necessità domestiche basiche - inizia a rompere la minchia con domande sui cavi, fili, relé, spinotti, prese,
consumi, interruttori, basso-consumo. Dal dentista si fanno spiegare tutto: le frese, i giri al minuto, il momento angolare della poltrona, la pressione in uscita dell'acqua per il risciacquo, i watt della lampada frontale e il cemento per l'otturazione.

Guardare un semplice film di fantascienza con lui è un continuo "non è possibile"; se il film ha un tocco di sensibilità ti senti dire "non è reale"; se il film è storico-politico-economico-sportivo "il libro è diverso"; se il film ha scene in cui ci siano computer-server-tastiere-scanner-monitor-usb "mi viene in mente il mio primo computer 386 dx 2 16 MHz".

Conoscono tutte le scorciatoie possibili con la tastiera.....lavorare con loro
significa sentire spesso la parola "control" o la parola "shift"....che nervi!
Ci sono ingegneri che respirano dei bei "momenti di ingegneria"......datemi una bombola, vi prego!!

E poi fino alla morte sarai un ingegnere, anche se lavori in un centro estetico o fai il segretario della ginecologa, sei e rimarrai "ingegnere". Ti chiamavi franco, luigi, mario, andrea, sarcazzi?...ti sei laureato in ingegneria? Hai il marchio di "ingegnere" a vita.

Mi piacerebbe tanto parlare delle donne ingegnere ma ho tanta tanta paura.
Dico solo che vale la legge: "è più facile trovare una donna ingegnere cesso, che trovare al cesso un ingegnere....". Negli ultimi 5 anni si osserva ancora questa legge ma in controtendenza.

Chiudo con 2 massime per ringraziare gli ingegneri senza i quali tutto il nostro mondo non sarebbe così variopinto.

"All'ingegnere compete rivestire di vita, 
conforto e speranza lo scheletro della scienza."
 Herbert Hoover

"De-ingegnerizzare un ingegnere non si può. 
Ingegnarsi per migliorarlo è possibile, dopo tanti anni e tanto sudore."
Anonimo




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@luterronpower

giovedì 19 dicembre 2013

La sinfonia di Juventus-Avellino


Pronti via, mi chiama un amico:
"vuoi venire stasera allo stadium cena inclusa al club omar sivori?"
Quando ho sentito "cena inclusa" il mio ego ha avuto un sussulto di vecchi ricordi, di cena a scrocco in veste universitaria. E si va.

Prima volta allo Juventus Stadium, gara di coppa Italia di risonanza mediatica nulla. Al massimo il tifoso juventino medio controlla solo il risultato finale sul cellulare, che per la cronaca è di 3 a 0 per la J*ve (l'asterisco è per la privacy).

E invece per me è stata una serata di calcio che sarà difficile dimenticare.
Ho visto i tifosi in trasferta intonare cori con il cuore, inventare coreografie con sciarpe e battito di mani, versi all'unisono da far impallidire Maria Callas.
E alla fine, dalla tribuna in cui ero, si è propagato un applauso che è diventato unico. Il culmine si è raggiunto con la Curva Sud della Juve che ha incitato l'Avellino, e non per finta, con pronta risposta dei tifosi irpini fatta di un applauso intenso e prolungato.
Per la cronaca la Juve vince 3 a 0.

Questo è lo sport.
Questi sono stati veri uomini.
Questa è la bellezza del calcio che fa venire i brividi (temperatura a parte).

L'applauso scatta quando la realtà supera le nostre cazzo di misure e aspettative.

E alla fine si ride.
Così.






mercoledì 18 dicembre 2013

Quel puntino insignificante


La mamme dicono sempre la verità.

Copernico, il famosissimo astronomo polacco, noto per la sua teoria cosiddetta Eliocentrica, ci ha fatto atterrare in tutti i sensi. Non era nuova la sua teoria.
Già i greci con Aristarco di Samo introdussero una concezione di questo tipo.
Copernico lo dimostrò con procedimenti matematici anche se alcuni calcoli furono rivisti successivamente da Galileo o Newton, solo per citarne alcuni.....

Si può dire che Copernico ingranò la retromarcia alla voglia di essere al centro dell'attenzione. La terra non sarà più il centro dell'universo e i pianeti del Sistema Solare risulteranno legati con delle funi, più o meno spesse, allo stesso Sole.

Cioè, ciao ciao manie di protagonismo e di grandezza dell'uomo e della sua casa (la Terra). Quasi subito si venne a sapere che il Sole risultava mooooooolto più grande di quanto si potesse immaginare.

La massa del Sole è più di trecentomila
volte quella della Terra.









Però dai, onestamente, fino a prova contraria, se non ci fosse l'uomo non avrebbero senso le stelle e l'universo intero.