lunedì 13 gennaio 2014

Povera Peppa Pig



Cari genitori di bambini che guardano assiduamente il cartone animato Peppa Pig, campione di ascolti nella fascia di età dai 6 mesi ai 10 anni di età, "cambiate canale per il bene degli animali".
A sentire il parere del presidente nazionale della AIDAA (Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente) - un tale Lorenzo Croce - il cartone animato salvavita e salvastress per il 90% delle coppie con figli d'Italia sarebbe di-se-du-ca-ti-vo.

Queste le sue motivazioni: "Questo, così come tutti gli altri cartoni animati che fanno vedere gli animali felici, distorce la realtà sulla sorte reale che tocca a milioni di maiali mucche, oche e anatre e topi e altri animali che sullo schermo appaiono come animali che vivono felicemente. Le vere Peppa Pig, sono costrette a vivere in allevamenti e uccise in maniera brutale per l’alimentazione umana".

Invece lui, della generazione dei grandi classici firmati Disney o la mia generazione farcita di grandi animali superstars sarebbe cresciuta "con una falsa percezione di ciò che succede agli animali per mano dell'uomo?"

Allora facciamo fuori anche Babbo Natale con le Renne perché i buonissimi filetti di renna ai mirtilli, della cucina finlandese, sono la vera fine delle renne.
Allora facciamo finire di cagare gli italiani che leggono in bagno i fumetti di Topolino e Paperino.

Allora facciamo fuori le varie ere glaciali, i re leoni, pinocchio con i gatti e le volpi, dumbi e bambi, la carica dei 101, la spada nella roccia, robin hood, winnie the pooh, bianca e bernie, pocahontas.

Allora tagliamo le gambe a ragazzi cresciuti con Sampei, hallo spank, magica magica emi, i puffi, ti voglio bene denver, topo gigio e tanti altri.

Papà Pig e Mamma Pig quanto resisteranno? Già, perché qualcuno vorrebbe eliminarli con nomi più tolleranti del tipo genitore 1 Pig e genitore 2 Pig..... Andate a fan-culatello di maiale.

Arriveranno al punto di romperci le palle costringendoci a rasare le montagne, oscurare il cielo dalle stelle e riempire il mare di terra?......





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@luterronpower

venerdì 10 gennaio 2014

Come ci cambia un social network























Un affezionatissimo lettore del mio blog mi scrive così:


"soprattutto in occasioni di feste e ricorrenze, vedo telefonini e iPad intenti a scattare foto e a fare filmati che poi...? Cosa succede a tutti questi bei ricordi, dove vanno a finire? Le persone di cui parlo, e credo siano la maggioranza, non le scaricano mai. Eventualmente le cancellano... tanto sono vecchie... Tutti questi bei momenti condivisi e poi... una volta perso il telefonino, rotto o sostituito finiscono nel nulla.
Forse sono di una generazione diversa...facevo le foto ancora con il rullino (ho iniziato a 14 anni ad appassionarmi) e poi facevo diapositive e adesso ho una macchinetta digitale modesta ma salvo le cose importanti, quasi tutto, e qualcosa stampo ancora...comunque sia, magari serve a poco, ma io la foto di mio nonno di 70 anni fa ce l'ho ancora."


Si sa, nell'era del digitale tante abitudini sono cambiate o definitivamente messe nel dimenticatoio.
Ma certo il nostro caro lettore sa benissimo che fino a 10/15 anni fa esistevano gli album di famiglia da far vedere a parenti, amici o fidanzate che volevano vederti da piccolo e dirti "tenerissimo, che ridere!!"

I nostri figli tra una quindicina d'anni diranno: "andiamo sul profilo FB di mio papà che ti faccio vedere le foto di quando ero piccolo...".
Considerando i social network, si calcola che al giorno vengano condivise 5 milioni di foto....
I video caricati su YouTube al minuto sono l'equivalente di 100 ore......
Ogni giorno su Facebook vengono visualizzati 500 anni di video.....

Forse è soprattutto questo il motivo del boom di siti a sfondo social. Ma senza dubbio il 60% di quello che scattiamo o filmiamo viene perso per sempre.
Giusto per ridere, io conservo una foto scattata con il mio vecchio Motorola L6 del 2005 in cui fumavo la mia prima sigaretta davanti a mia mamma.......e non la condividerò mai.

Non è sentimentalismo ma per le cose più belle che ci siano successe - incontri, fatti, persone - non sempre abbiamo una foto o un video che testimoni l'evento.

Quel file .jpg o .avi si trova nell'hard disk del cuore.




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@luterronpower

giovedì 9 gennaio 2014

Tutti come Galileo
















Padova, gennaio 1610. 
Belle serate come tante. Inquinamento luminoso pressoché nullo.
Un signore sulla cinquantina aveva un appuntamento tra la sua sete di conoscenza e il balcone vista stelle.

Aveva notevolmente migliorato il suo cannocchiale e guarda caso in quel freddo gennaio un pianeta visibile ad occhio nudo, Giove, stava aspettando da 4 miliardi di anni che qualcuno lo degnasse di uno sguardo.
Il resto è scritto su tutti i libri.
Ma il 9 gennaio 1610, dopo le spettacolari osservazioni del 7 e 8, scrive:"Per questo con gran desiderio aspettai la notte successiva [il 9 gennaio]: ma la mia speranza fu resa vana, perché il cielo fu tutto coperto di nubi."

Cazzo. Bellissimo. Con gran desiderio mi vedo Galileo morire dalla voglia di vedere di nuovo la disposizione dei satelliti di Giove. E invece. Maledette nubi. Questo mi piace.

E poi ancora il 10 gennaio: "(...) mutando la  perplessità in meraviglia, compresi che l'apparente mutazione non era di Giove ma delle stelle da me scoperte; e per questo pensai di dovere da allora in poi osservare a lungo il fenomeno attentamente e scrupolosamente."

Disegni originali di Galileo.
La pallina più grande è Giove. 
Vide delle "stelline" che erano sulla giostra di Giove e intuì che quei 4 corpi celesti (Io, Europa, Ganimede e Callisto) altro non erano che lune, quindi (la) prova che la Terra gira attorno al Sole. La Terra non era l'unica ad avere un satellite.


Nell'effimero vivere con in mano uno smartphone e nell'altra una sigaretta, alle nostre latitudini e nel mese di gennaio, Giove si vede proprio moooolto bene a occhio nudo, dalle 18 fino alle 24....fatevi un giro se avete delle finestre che danno verso sud.


Oggi è il 9 gennaio del 2014. Ma, dopo 404 giri attorno al sole le nubi ci sono sempre e il cannocchiale del desiderio ce l'abbiamo ancora.
E, soprattutto, abbiamo ancora la meraviglia e lo stupore.




"Nelle mie scoperte scientifiche ho appreso più col concorso della divina grazia che con i telescopi".
- Galileo Galilei




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@luterronpower




martedì 7 gennaio 2014

Il mio Lo Hobbit














Grazie alla collaborazione dei Nonneri (nonni-suoceri), ieri sera cinema spettacolo 20.40 per Lo Hobbit - la desolazione di Smaug brillacciaio. Giusto per chiudere le feste e fare tardi tanto il giorno dopo poi non parte la Polo per la batteria a terra. L'altra macchina era in prestito.
Niente. Dopo oltre 3200 giorni compro un biglietto GTT e faccio il botto con la linea 2 e la Metro.
Scendendo le scalinate ho tagliato con le forbici il nastro inaugurativo per la Metropolitana Emme 1 di Torino.

Comunque Lo Hobbit conferma le scelte registiche precedenti del nuovo genio cinematografico.
Già, perché Peter Jackson ha capito tutto. Certo ha imboccato la strada giusta con il Signore degli Anelli prima e adesso con la trilogia Hobbit.
Ha capito come e dove far leva sugli spettatori. La lotta tra il bene e il male la conosce come le sue tasche.
Gioca con personaggio nuovi e vecchi, evidenzia ancora di più caratteri messi in luce nella saga precedente e con maestria ci conduce verso la genesi del male che porterà all'Occhione maledetto di (Nazario) Sauron.


Peter Jackson e Orlando Bloom
Purtroppo in sala ho visto genitori accompagnati da figli di 4/5 anni. Ci sono scene di terrore, male, paura, lame, cani lupo, spade, orchi viscidi e soprattutto un non proprio palese male psicologico che avrei evitato di far vedere a bambini così piccoli....

Non so, accuso solo il colpo. Mi sembra troppo per gli occhi di un bambino.