venerdì 7 marzo 2014

Cosa ho visto in MasterChef Italia

Ecco Federico con il
libro di ricette MasterChef 




















La finale di Masterchef Italia offre molti spunti interessanti.
Uno di questi è di sicuro il vincitore, dai uno sfigato, diciamocelo sinceramente.
Personalmente tifavo per Enrica. Bellina nei modi, semplice e chiara, zero finzione e pochissima supponenza, cura dei particolari.
Almo invece - barese e banderas pugliese - old style, geniale nel rispettare le tradizioni con un pizzico di innovazione qua e là. In finale ci finisce, si, ma contro Federico.
A questo punto, tifavo per Almo, il meno peggio.

Il vincitore è il piemontese Federico.
Proprio vero che è difficile essere simpatico e chef, quindi devi mediare.
Quando Dio creò la simpatia umana su Federico usò la grattugina piccola per la noce moscata....

Eppur si vinse. Ha vinto, forse, per la maggior creatività. 100 mila euro in sticazzi di gettoni d'oro e la possibilità di essere sulla copertina di un libro di ricette.

Galeotto fu il dolce. La gara si è decisa nell'ultima portata, al dolcefinish.
Considerato da tutti uno sfigato - anche lo stesso Federico la pensa così - grazie a MasterChef dice di essere riuscito a fare una cosa che voleva fortemente fare lui.
Buon per lui, a me sinceramente faceva pena.

Purtroppo ci sono ancora tanti genitori old-style e sempre più genitori moderni che impostano un programma di evoluzione per il proprio figlio.
E tante volte ci si accorge, ma è troppo tardi, che si risponde alle attese dei genitori solo perché ci hanno martellato secondo uno schema che avevano in mente loro.
Grazie a dio i miei non hanno fatto così con me.

Come quando ho parlato con le mamme invece che i figli quando si faceva orientamento matricole...
Io parlavo con il figlio e la madre mi rispondeva e faceva domande.....

Spero che questo Post "salvi" qualche genitore (1 o 2) dalle proiezioni Doxa che facciamo "quasi" inevitabilmente....
Ah, Federico, in bocca al lupo e buona avventura.
Inizia a cambiare la montatura degli occhiali che nu te se po' vede'....


giovedì 6 marzo 2014

Un anno per Bergoglio



Anno Papale numero uno.
Sarò breve, come al solito.
Questo Papa piace molto e sempre di più.
Piace all'ateo comunista, al cattolico febbricitante, al catto-comunista spiritualistico, al catechista, al giovane o vecchio prete, alla donna casalinga, alla donna top manager, al giornalismo bieco, al tipo soldi spicci con il cane, al materialista, all'idealista, al finto moralista, al filo-americano, al filo-sovietico, a quelli di Lottai da Comunista, al popolare, ai vecchi che giocano a carte nei bar, agli ultras, ai negozianti, ai poveri, ai dimenticati da tutti.

Semplicemente perché è se stesso. Non ha bisogno di nascondere nulla di quello che è.
Ok, forse sto usando troppi accenti o relative.
E tutti quelli che dicono: "meglio papa Francesco che Benedetto". Benny XVI è stato talmente se stesso che ha preso la decisione che tutti conosciamo. Per me quelli che dicono così guardano solo il lato sentimentale della vicenda: guidare circa un miliardo di persone, con la responsabilità di essere l'unica religione rivelata...eh beh....!!!

Essere se stessi vuol dire che lasci spazio a qualcosa d'altro.
Abbiamo bisogno di persone così.
Da piccolini lo eravamo per natura, come quando ho spento la prima candelina.

Mario Jose Bergoglio spegne una candelina.
Ma non quelle elettroniche delle chiese moderne.
Questa è reale.



mercoledì 5 marzo 2014

Un giudizio su "La Grande Bellezza"











Ho visto "La Grande Bellezza" di Sorrentino.
Un film soprattutto strano, di quei film che non siamo abituati a vedere, un film che a tratti ricorda espressioni poetiche di Montale.

Ma un film strano proprio perché non è facile mettere assieme la contraddizione e la bellezza. Il tentativo di Sorrentino è riuscito secondo me.
Per alcune scene sembra scorrelato e sfilacciato, come se ci fossero dei fulmini a ciel sereno, queste sono le contraddizioni. E la bellezza viene principalmente evidenziata sotto forma di fotografie della città eterna con scene geniali da lasciare comunque stupito un incredulo spettatore. E poi la bellezza del corpo femminile fatto vedere in tutte le salse, con carrellata di minne eterne, quelle della Ferilli.

Non voglio svelare il finale ma questa contraddizione si vede maggiormente nelle ultime scene: nessuno è salvo da questa contraddizione. La suora, Jep Gambardella, il Cardinale, gli uccelli sul balcone.

Tutti cerchiamo la felicità. E nel film questo si vede, anche se ristretto al microcosmo della borghesia romana, fatta di sballo, droga, sesso, alcol, vivacchiare di facciata, cocaina.
E, non a caso, Sorrentino sceglie persone che hanno già tutto e sono stanche di avere tutto.
A un certo punto del film, il personaggio principale, chiede a un suo amico: "riesci a far scomparire anche me", riferendosi all'amico che fa scomparire una giraffa con un numero di magia.

In questo film, l'ennesimo certamente, si capisce cosa voglia dire "avere tutto ma perdere se stessi".
Ma Jep e la suora di 104 anni, verso la fine, come due rette parallele, saranno messi volutamente in contrasto.
Gli sguardi di Jep e della suora questa volta sono sereni, in pace.

Questo film non si può bollare semplicemente con "Non si capisce un bel niente".
Se vi piace stare nel mondo dei sogni andate a cagare guardando "Inception"; ah beh, e comunque non c'avete capito un cazzo.



Sargenisco

martedì 4 marzo 2014

Pizza a domicilio per la notte degli Oscar


Edgar regge la pizza e Brad Pitt passa i piatti.
Mentre Meryl Streep si incascia un bel pezzone.
















L'America sorride per la storia di Edgar Martirosyan, il tipo che consegna le pizze della pizzeria più famosa del mondo. Eh già. La "Pizzeria Big Mama's and Papa's".
Il ragazzo sotto i riflettori non sapeva di portare le pizze ai pezzi da novanta del cinema mondiale: Julia Roberts, Meryl Streep, Brad Pitt, Jennifer Lawrence, Harrison Ford...per citarne alcuni.

"Non sapevo di finire dentro al mega teatro degli Oscar", dice Edgar, "mi hanno detto di aspettare un attimo fuori, poi mi sono visto arrivare Ellen DeGeneres che mi ha indicato di seguirla".
"A quel punto sono rimasto di merda, quasi di stucco, è stata un'emozione fantastica".
E aggiunge: "Adesso si che ho capito quando si dice the American Dream".

E allora pizza sia. Durante la diretta si vede Chiwetel Ejiofor (attore nel film "12 anni schiavo"), quindi Brad Pitt con piatti e tovaglioli di carta, Kevin Spacey prende una pizza tagliata a fette e distribuisce i pezzi in sala, Julia Roberts manifesta la sua preferenza per la pizza rigorosamente con "cheese", Meryl Streep la mangia con la paura di macchiare il suo vestito bianco.

Dai video su Youtube si capisce che non è una messinscena.

Intanto Edgar si è creato il suo bel profilo Twitter - @OscarpizzaEdgar - e si è messo in tasca quasi 1000 dollari dai soldi che le stars del cinema davano al suo passaggio.