Lo so, sarò impopolare.
Scendi dal letto, gratti il ghiaccio anche sul box doccia, infreddolito in macchina nel traffico rincoglionito da lunedì mattina, incontri colleghi zero-voglia, luoghi comuni poco in comune, il PC ti accoglie lento come la "restituzione carta" al bancomat e via, si dia inizio a questo n-esimo lunedì.
Riavvia.
E poi, ti fermi un attimo e leggi che un ragazzino di 14 anni nel senese, Matteo Roghi, si accascia a terra dopo un gol e muore sul campo da calcio, sul campo dei sogni, dei desideri. Non c'è stato nulla da fare.
E allora, vaffanculo alle seghe mentali di cui sopra.
Non vale. Non era contemplato.
E invece, oggi è così. Mi ha ferito questa notizia.
E mi viene da reagire facendo come molti, troppi.
Ma no, troppo facile. Non ci sto. Il grattino è solo per il ghiaccio.
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