martedì 28 febbraio 2017

Morire alla Dj Fabo o vivere alla Desmond Doss



Quando hai un figlio piccolo il cinema si allontana sempre di più. Ma ce l'abbiamo fatta.
Domenica scorsa (il 26 febbraio) siamo andati al cinema come due coppiette qualsiasi. Non succedeva dal film Lo Hobbit; siamo andati a vedere La Battaglia di Hacksaw Ridge. Regia di Gibson. Racconta la storia realmente accaduta al personaggio Desmond Doss durante la battaglia di Okinawa palcoscenico giapponese della seconda guerra mondiale.

Desmond - ricordato come il primo obiettore di coscienza nella storia USA - salva un casino di vite senza utilizzare un'arma e senza guardare il colore della pelle. Ad esempio salva anche due giapponesi calandoli (come tutti gli altri) da un altopiano.
Torniamo a casa e alle 23.30 guardo un pezzo delle Iene. Dopo un paio di servizi lanciano il servizio su Dj Fabo del quale non conoscevo la storia, il suo dramma e il dramma delle persone che gli vogliono bene. Tra parentesi - e paradossalmente - mi ha colpito di più la sua fidanzata che Fabo.

Il servizio montato ad arte dalle iene (è il loro mestiere) ti spinge a sostenere la causa di Fabo, a pensarla come lui, ad immedesimarsi con lui. Ma io avevo appena visto un film che diceva proprio il contrario cazzo. Non facevo altro che pensare alle due cose, contrapposte.
Fabo è rimasto in vita dopo l'incidente. E se fosse morto subito dopo l'incidente?
In termini di vita e di morte siamo tutti bravi a fare i giudici.
Leggiamo tutti i giorni di ragazzi che hanno la vista, camminano da soli, fanno tante cose ma vorrebbero farla finita.

Desmond è morto a marzo del 2006. Dj Fabo ha voluto morire ieri in una clinica Svizzera.
Desmond avrebbe fatto di tutto per tenerti in vita, caro dj Fabo.