venerdì 31 gennaio 2014

Fatti di Facebook per viver come bruti



Oggi Facebook spegne 10 candeline e accende più di un miliardo di persone.

Buon compleanno Facebook che:

  • ha portato soldi nelle Taskerberg di Mark
  • ha risolto litigi tra parenti lontani
  • ha unito continenti
  • ha fatto sentire la voce di popolazioni sotto dittatura
  • ha fatto vedere e intuire 
  • ha fatto nascere e morire amori
  • ha permesso serate mordi e fuggi da muro a muro che non se ne ha idea
  • ha fatto diventare "amici" di conoscenti mai visti di persona 
  • ha salvato persone solitarie
  • ha rovinato persone sole
  • ha creato l'idea di fondo di un social network
La storia ci dirà che impatto ha avuto Facebook sull'umanità intera. 
Intanto mi auguro di fare sempre "Login" nella vita, quella vera.



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@luterronpower


giovedì 30 gennaio 2014

Sunday Bloody Sunday e quel 30 gennaio















Nel 1992 ricevo in regalo il mio primo CD degli U2 che conservo ancora da allora.
Si chiamava Acthung Baby.
Avevo 14 anni, cresciuto a calcio stradale, bombe carta homemade, bici BMX anche per andare in bagno, musica di tamburelli nel DNA e videogiochi SEGA da bar. I tasti del lettore CD non erano touch.

La mia storia d'amore con gli U2 ha il suo Big Bang quando inizia la terza traccia con un riff spettacolare di The Edge. E fu One e fu mattina.

Dopo fu tanta roba copiata - non c'era internet, non c'erano muli o torrenti, il prestito andava per la maggiore. Da CD copiavo su musicassette con dolby e "occhio a quando finisce la traccia".

Scopro che la band faceva i primi passi alla fine degli anni settanta e che avevano già pubblicato altri 5 album. Me li faccio tutti con flebo giornaliere rompendo i coglioni perché le cuffie non le avevo e quindi, dopo tanti anni, posso dire che ho fatto conoscere gli U Due anche ai vicini cresciuti a botte di Pupo e Raffa Carrà.
Si apre un mondo. Mi imbatto in Sunday Bloody Sunday, uno dei capolavori dei suddetti, fatta di rabbia, cuore e speranza. Si trova in War (pubblicato nel 1983), il loro test d'ingresso - ampiamente superato - per accedere al già inflazionato mondo della musica internazionale.

La Domenica, quella brutta domenica. La domenica del 30 gennaio del 1972 quando l'esercito britannico piombò con i paracadutisti e aprì il fuoco su una folla di manifestanti uccidendone 14 e ferendone altrettanti.
Una delle pagine più drammatiche nella storia dell'Irlanda del Nord.
Bono Vox, la voce degli U2, nel '72 aveva undici anni.

Il testo lo scrive dieci anni dopo ma quel ricordo non si può cancellare.
Infatti, molti anni dopo dichiarerà: "...non è una rebel song ma è la reazione incredula e scandalizzata di un giovane, cresciuto con una madre protestante e un padre cattolico nella Repubblica d'Irlanda, di fronte all'odio e alla violenza che divide coloro che dovrebbero essere uniti nel nome di Dio".

Nel ritornello di Sunday Bloody Sunday la domanda "How long, how long must we sing this song?" - "per quanto tempo dovremo cantare questa canzone?" - si sente nuovamente nell'ultima traccia di War - "40" (cioè il Salmo 40 della Bibbia) - dove Bono canta più volte "How long to sing this song?".

Dopo molti anni leggo un pezzo mooooolto bello di un'intervista fatta a Bono: "A Dublino sono cresciuto ascoltando la collezione di dischi di mio padre: La traviata, Tosca, Il barbiere di Siviglia. Il nostro era un temperamento latino: furiosi di fronte a un’ingiustizia, amanti della vita, del buon cibo, del bere, dell’amicizia e della famiglia".

Caro Bono io sono cresciuto ascoltando anche la tua musica. Non mi sbagliavo.
Un piccolissimo momento di verità raggiunta e detta.





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@luterronpower

mercoledì 29 gennaio 2014

Ai mercati azionari piace la FIat Chrysler Automobiles











Le maiuscole nel titolo del post non sono messe a caso, ma immagino sia una cosa che abbiate pensato in molti.
Comunque la notizia di oggi è l'annuncio del nuovo colosso automobilistico Fiat Chrysler Automobiles con sede in Olanda.
Torino e Detroit non sono mai state così vicine come adesso.
Ovviamente questi annunci si portano dietro (o davanti) fuochi d'artificio e frasi da impatto più insentibili della storia. Un paio di esempi.

«La nascita di Fiat Chrysler Automobiles segna l’inizio di un nuovo capitolo della nostra storia»
- John Elkan

«Il giorno più importante della mia carriera, dopo aver fatto un freno a mano in piazza Vittorio davanti ai vigili nella mia prima panda 30»
- Sergio Marchionne


Vedremo se il nuovo assetto societario e il nuovo acronimo porterà un po' di simpatia ai nostri amici americani che avevano creato il famoso Fix It Again Tomorrow per l'azienda autolesionistica automobilistica di bandiera.


Solo per amore alla verità il nuovo logo ha la sigla FCA e non FICA come nell'immagine iniziale.
Lo dico per tutti quelli a cui piacciono le macchine fiche.




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@luterronpower




Condividere e Social Network




















Oggi cari sargenischi della terra di mezzo apriamo una breccia di Rohan nella steppa desolata dei social network.
Non sono l'unico ad essere iscritto contemporaneamente a Google+, Facebook, Twitter e Linkedin. Molti lo fanno per lavoro, molti lo fanno per piacere o per dovere, alcuni cercano di sfondare come Social Stars, bloggatori da quattro soldi come il sottoscritto, alcuni per manie di grandezza e, per chiudere, sempre più numerosi/e quelli/e che fanno vedere tette, gatti e piatti....

Il tutto, in fondo, lo si fa per Condividere.
Con-Dividere significa letteralmente "dividere insieme", insomma possedere insieme, offrire qualcosa di proprio ad altri. Sta diventando la parola più utilizzata a scuola, all'università, sul lavoro, ovunque.

Certo, proprio qui sta il punto.
Si condivide tutto perché l'importante è "condividere". Non esiste un filtro per cosa condividere o meno. Foto, video, articoli, giochi, pagine web, pensieri. Nel 99% dei casi, quindi, condividiamo un indirizzo web.

Occhio però. Non sto dicendo che sia tutto inutile. Grazie ai social network sono state salvate molte vite colpite da terremoti o tsunami, oppure abbiamo ricevuto la notizia che aspettavamo da tempo, oppure abbiamo letto un pezzo che ci ha fatto ripartire o che ci ha fatto commuovere, oppure abbiamo rivisto quel video degli U2 o i 3500 goal in rovesciata della storia del calcio, e ancora ci siamo informati su quel posto che avremmo voluto vedere e che poi abbiamo visto, e abbiamo anche visto cose che ci hanno fatto sentire in un mondo dove tutto è a portata di mano.

Vorrei solo non accontentarmi del puro gusto di condividere.
Meglio, vorrei che si condividesse sì, ma non vorrei accontentarmi di chi condivide mille cose ma non condivide la principale.
E per farmi capire senza pretese
uso una frase di Pavese.


«Da uno che non è disposto a condividere con te il destino 
non dovresti accettare nemmeno una sigaretta».
- C. Pavese

Pavese non poteva pensare che in futuro le sigarette si sarebbero potute comprare online e che le sigarette elettroniche non si possono scroccare, per il momento.
Ma si capisce lo stesso.
E per chi non fuma, "non dovreste accettare nemmeno un link a una pagina web"....
E con questo mi son dato la zappa sui piedi.




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martedì 28 gennaio 2014

Il disastro del Challenger


Il Challenger pochi istanti prima dell'esplosione.

















28 gennaio 1986.
Lo speaker con accento americano inizia il countdown.
Il Challenger si stacca dalla rampa di lancio. 7 membri dell'equipaggio salgono in cielo un po' più velocemente. Il destino ha voluto che non si accorgessero di nulla.

L'Equipaggio.
La diretta del lancio seguita in mondovisione da 1 miliardo di persone, evento mediatico di impatto simile alla conquista della Luna.
Non stavamo guardando Star Trek o Star Wars.
Tutto vero.

I 73 secondi più drammatici nella storia della conquista dello spazio.
Fu un duro colpo per la NASA, un duro colpo per l'esplorazione spaziale, duro colpo per l'umanità.


Oggi ricorre il 19esimo anniversario di questo scontro frontale tra il desiderio umano di ricerca (e non solo) e il nostro essere effimeri.
Nel mio Blog c'è sempre spazio per questa "sproporzione strutturale".






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@luterronpower


lunedì 27 gennaio 2014

Avanti così


















Guardati mentre ti muovi o mentre ti lamenti.
Sempre a dare la colpa al mondo, eppure basterebbe così poco.

Sempre a prendercela con il mondo perché dovrebbe fare qualcosina in più.
Arrabbiàti, Incazzàti, Delusi, Presuntuosi, Orgogliosi.
E, invece, cosa puoi fare tu?
Poche volte, quasi mai, ci chiediamo: "cosa posso fare io?".

Avanti così?.... No basta, tocca ad Eliot adesso.

"Spesso sostando,
perdendo tempo,
sviandosi, attardandosi,
tornando, eppure mai
seguendo un’altra via." 





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@luterronpower

venerdì 24 gennaio 2014

Un mondo di password





















Tutto credo abbia avuto inizio con l'avvento dei bancomat, la consegna del pin e cosi via.

Ormai quasi tutto richiede un accesso con password - o PIN - che assieme allo Username costituiscono le "credenziali d'accesso"........

Rappresenta la parola d'ordine che apre la porta.
Usiamo le password per accesso a cose come il prelievo bancomat, il pagamento alle casse, accesso alla casella e-mail, social network, lo sblocco del telefonino, acquisto biglietti di tutti i tipi, prenotazione hotel, siti di vendita online, account vari e molte altre cose.

In una giornata tipo, in media, dai 14 anni fino ai 65, per almeno 6 volte al giorno usiamo delle password (almeno). Questo vuol dire che alcune, quelle che usiamo più di frequente, ce le ricordiamo a memoria, ma - ahimè - per altre dobbiamo ricorrere a file di testo, a bigliettini volanti, nomi sul cellulare ma che hanno il numero di una password, date di nascita o nomi di persone care, posizioni del kamasutra, personaggi famosi, e molto altro.
Per non parlare di quando il portale ci chiede di modificarla. Che Scassword.
Panico misto a nervosismo e paura di sbagliare due volte.

Il capitolo degli stronzi che cercano di ottenere la password di un utente non lo voglio affrontare, ma questo mi fa solo immaginare fin dove arriveremo visto che con il passare del tempo sempre meno si riesca a vivere senza le 3 parole più usate del 21esimo secolo:
"Connessione A Internet".

Un collega mi faceva notare come in metropolitana - la famosa Emme 1 di Torino - si sia fermato per un attimo a guardare la ggggggente che aveva attorno.
Tutti intenti, con la testa inclinata verso il basso, a touchare uno smartphone senza alzare mai lo sguardo. Mentre invece, chi non smanettava con i polpastrelli, si chiudeva ermeticamente nel proprio Pandora di Avatar tramite la parola più usata sui mezzi pubblici, e cioè la parola "Auricolare", con tutte le vocali, tra l'altro.

Il mio collega avrebbe voluto disperatamente la password per ripristinare il sistema Uomo all'ultimo salvataggio: L'Homo non Annullatus.

Ma è stata dimenticata e non c'è un link per il ripristino.





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@luterronpower

giovedì 23 gennaio 2014

Il mio Primo Colloquio di lavoro







Oggi racconto il mio primo colloquio di lavoro da fresco laureato, o meglio vi racconto il contorno....
Un giorno di inizio settimana, il colloquio sarebbe avvenuto il lunedì successivo.

Quindi la prima cosa che faccio è portare il vestito della laurea - l'unico in quel momento - in lavanderia vicino casa. E la tipa mi dice, "venga sabato, meglio nel pomeriggio", dico "OK!", 15 euro.
Arriva sabato, ritiro tutto incellofanato e profumato. E lo ficco nell'armadio così com'è.

Bene, domenica sera misto di ansia e curiosità - il mio primo colloquio - vado a dormire con mille pensieri ma ancora con la puzza di Nesquik. Mi rotolo nel letto come l'ultimo cannellone nella teglia e alla fine morfeo ha il sopravvento.
Lunedì mattina, pronti via, scendo dal letto come Zampa di Giaguaro - il giovane Maya in Apocalypto - e vado di colazione e doccia.

Tolgo il Cellofan con la delicatezza di un orafo, sfilo i pantaloni piegati dentro quella stracazzo di gruccia, erano neri a prima vista, infilo piede destro, e.................Nooooooo! Era un pinocchietto da donna della Benetton...mi ritrovo nudo da mezzo polpaccio in giù...panico, ansia, sudore, incredulità, nervosismo, a tutte le auto convergere.....100 sfumature di sigarette dopo, cerco disperatamente dagli altri coinquilini un paio di pantaloni - uno spezzato comunque inguardabile e inverosimile, ma comunque un vestito - inizio a provare ma uno mi stava largo, uno piccolo, uno lungo e l'altro corto.....alla fine sono uscito di casa vestito di jeans, giacca, cravatta, con mocassino.....se avessi avuto il Leggo sotto l'ascella avreste potuto scambiarmi per un autista GTT.

Andò bene il colloquio perché non avevo niente da perdere dopo quel che mi era successo e la piccola aziendina mi propose un contratto.
Un aziendina piccola che faceva il carrellino a getto d'inchiostro delle stampanti per grossi fornitori....

Io rifiutai, si poteva ancora fare, era il 2004, laureato in Fisica con la puzza di Nesquik.

Ma poi quando tornai in lavanderia vi giuro che per una frazione di secondo mi sono visto a "Un Giorno in Pretura" come imputato per omicidio premeditato e come movente un pinocchietto di merda della Benetton.

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mercoledì 22 gennaio 2014

Intervista a Mirko Vucinic
















Raggiungiamo Vucinic al telefono dopo la "sconcertante" vicenda sullo scambio "ragazzo alla pari" Inter-Juventus. Ci manda su whatsapp l'indirizzo della baita dove si è ritirato da ieri sera tardi.

La baita è in Valle Varaita, la valle del famosissimo Monviso.
Bussiamo e sentiamo diversi scricchiolii conclusi da una bottiglia vuota che rotola per terra e sbatte sul piede di una sedia. La porta si apre e io e il mio collega siamo investiti da un odore acre di amaro montenegro e fernet branca in parti uguali.
Occhiata veloce a 180°, vedo una TV accesa con spot fasce elastiche Amerika Star, pavimento tipico da dopo apertura pandoro, un sigaro mezzo fumato sul davanzale della finestra in fondo. In un momento di impaccio (mio) inizio subito all'attacco.

- "Ciao Mirko, come va?"
- M.V. (fa una smorfia di scoglionamento tanto che il baffo - in estensione - raggiunge l'orecchio destro).

- "Abbiamo appreso la notizia a dir poco sconcertante del mancato scambio con Guarin!"
- M.V. "Guarda, io, non ho capito un cazzo, io preparavo già valigie, io pensavo già di bere a Milano in locali, spaccare bottilie, bere tanta bira, lui è Moratti dicevo tra me e me, quello della bira..."

- "Adesso cosa farai?"
- M.V. "Mister mi ha deto "Mirko prenditi un po' di tempo per rifletere", io cazo non voglio rifletere voglio giocare calcio, quelo lì indo nesiano non sa chi sono io, adeso sto qua, rifletere rifletere. No so perchè questo afare sporco. Io non ho problemi, torno Vinovo ma Guarin figura da colione per colpa di branca."

- "Molti juventini si chiedono se la decisione di andare via dalla Juve sia di Mirko o della società o dell'allenatore, tu cosa rispondi?"
- M.V. (dando un colpo di amaro direttamente dalla bottiglia) "Io adeso aspeto, ho mandato messagio a Guarin perchè lui bravo ragazo e lui risposto anche me. Io mi trovo bene a Torino ma volio fare salto in città di milano appena poso, qui ho tuto, done divano denaro alcol, sono arabiato ma sono sul mercato."

- "Dove vuole arrivare Mirko Vucinic"
- M.V. (mentre sta per rispondere a fatica, la Roma segna contro la Juve in coppa) "Porca putana! No lo so, dove volio arrivare, adeso carte sono su tavolo, tuti sano che Mirko va, ma io ho bisogno di rifletere, Mister sa che sono a disposizione, ma volio giocare e adeso no c'è posto per me, io vado!".

Si è fatto tardi, la Juve è fuori dalla coppa italia, lo salutiamo, lui ci abbraccia con le gambe molli, ci ringrazia e mentre pianta un rutto sotto un bellissimo cielo stellato noi scendiamo ridendo dal viottolo. Ci voltiamo, e ancora lì con la porta aperta della baita, il montenegrino prende un pallone da sotto una sedia e inizia a palleggiare.

Siamo in macchina, stiamo per partire, inserisco la prima, e lui appoggia il pallone sulla neve e mi fa segno di abbassare il finestrino. Abbasso e lo sento urlare:
"Dieccci euro, spaco finestrino, ok? Diecci euro, parti!"
Allora io faccio manovra in retro, metto la prima ormai sono in discesa, vado e quando sono a 40 metri da lui e metto la seconda, sento un botto fortissimo sul mio specchietto sinistro.
Apro il finestrino e sento urlare chiaramente: "Diecci euro roto specchieto! Diecci euro roto specchieto!"

Ha calciato bene ancora una volta, peccato dipenda solo dalla voglia di farlo.




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@luterronpower

martedì 21 gennaio 2014

Fascia Protetta o Pro-Tetta?














Clamorosa - mica tanto - accusa del Moige (Movimento Italiano Genitori) verso il programma condotto dalla Barbara più dorso e meno D'Urso. Secondo il Moige e non solo, il programma Domenica Live in onda nei pomeriggi domenicali su Canale 5 sarebbe un "Domenica Hard".

Domenica scorsa, il 19 gennaio, sarebbe andata in onda una puntata farcita di servizi che andavano dallo sconosciuto fonico dei Modà indagato per molestie sessuali sui minori al professore arrapato di Saluzzo che aveva rapporti con le sue alunne minorenni. Oltre alla clinica per i malati di sesso con testimonianza dell’uomo che pensa solo a quello, poi ancora un servizio su sesso in cambio di lavoro.....

Sfruttando il fatto che la domenica pomeriggio il 70% delle famiglie italiane ha un contratto con il proprio divano (rigorosamente davanti alla TV), l'offerta televisiva, stranamente, si riduce.

E vanno di moda (o modà?) ospiti su due divani (o poltrone) uno di fronte all'altro cercando di ricreare un atmosfera casalinga e di confessione con lacrime o ancora peggio con occhi lucidi finti come il gabibbo.
Il tutto viene amplificato con l'inserimento - perché lo share prima di tutto - di storie complicate, magari a sfondo malizioso e sessuale, poi corna e storie finite ma senza un logout definitivo, e ancora molestie sessuali....

La D'Urso dovrebbe avere la fascia protetta, dico la fascia pro-tetta.
Far vedere settori circolari di minne dopo mangiato, di domenica, già quello è da fascia protetta.




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lunedì 20 gennaio 2014

Fuori-Legge Elettorale



Si sta scaldando il dibattito-partitico-leaderistico.
Occhi puntati - di tutti - su qualsiasi foglia si muova nella Jungla elettorale.

Ballottaggio,
italicum,
proporzionale dei medi per gli estremi,
a maggio con maggioranza,
larghe intese,
bicameralismo con soggiorno living e angolo cottura,
titolo V della playlist costituzionale,
spareggio al seggio.....

L'italiano vuole e deve votare, per far meno male a un paese che ha bisogno di una classe politica di governo che faccia le riforme strutturali per per per....dai quante volte l'abbiamo letto o sentito in TV.

Il vero problema rimane sempre lo stesso: pur avendo una maggioranza con cui impostare un certo tipo di lavoro o direttive politiche per il bene comune, in Italia troppe teste, troppe lobby, troppe lingue biforcute.

"Riuscire o meno a portare avanti un programma politico? That's the question".
O almeno, così avrebbe detto Amleto di recente salito sulla DeLorean di Doc. Emmett Brown.

venerdì 17 gennaio 2014

Novità al CES di Las Vegas



Tartassati da servizi televisivi della durata minima di 2 minuti, l'italiano medio si è visto costretto a cambiare canale o a farsi venire l'invidia da questo mostro che si chiama CES.
Il salone internazionale CES (Consumer Electronics Show) si è tenuto a Las Vegas e in tutte le salse ci hanno rotto i coglioni facendoci vedere novità multimediali e non, da fare invidia a 2001 odissea nello spazio o a Minority Report.
Piedi per terra please. Ho fatto un giro in rete per voi e ho selezionato un paio di chicche da genitori maledettamente premurosi e malati di controllo a distanza (wireless se possibile).

Ecco la salvezza per genitori super fissati di pulizia dentaria e ortodonzia.
Questo spazzolino collegato con il vostro smartphone vi invierà le statistiche di utilizzo dello spazzolino per ciascun membro della famiglia (fino a 5). La zona che pulite di più o di meno, la durata della lavata di denti, ecc..... Per mandare a puttane le statistiche basterà semplicemente utilizzarlo come scopino del CESso.



Ma i bambini stiano pure tranquilli, hanno già creato il virus che viola il software: il cosiddetto Lagerback.
Il prezzo dovrebbe oscillare tra 100 e i 200€




Invece, questa orrenda Matrioska corre in soccorso di mamme ansiose in case grandi con tante stanze. I sensori, simili a compresse di fermenti lattici, trasmettono dati di posizione, movimento, lavaggio denti (anche qua), segnali di sonni tranquilli, segnali di rientro a casa, temperatura e umidità nelle stanze.

Il tutto viene impacchettato in una mail o in un SMS e viene spedito sullo smartphone del genitore "premuroso".
Questo oggetto si chiama Sense's Mother.
Sarà la vostra, di madre, non la mia.
200€ e vi togliete il pensiero, ma se io fossi vostro figlio avrei già la soluzione per raggirare il sistema.






Tra schermi curvi, stampanti 3D e case sempre più intelligenti
"fate i dentisti se volete lasciare la gente a bocca aperta".






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@luterronpower


mercoledì 15 gennaio 2014

Punto di vista





















Ieri un'amica mi ha girato questa frase su Whatsapp.
La conoscevo già, l'avevo letta e sentita tante volte.

Oggi sento di condividerla sul mio blog con voi.

"Certo, chi combatte può morire, chi fugge resta vivo, almeno per un po'... 
Agonizzanti in un letto fra molti anni da adesso, 
siete sicuri che non sognerete di barattare tutti i giorni che avrete vissuto a partire da oggi, 
per avere l'occasione, 
solo un'altra occasione di tornare qui sul campo ad urlare ai nostri nemici 
che possono toglierci la vita, ma non ci toglieranno mai la libertà!"
Braveheart - William Wallace

Non ci sono i nemici di una volta, non è un problema di vita o di morte, ma le battaglie che facciamo per la libertà sono quanto di più attuale ci possa essere.






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@luterronpower

martedì 14 gennaio 2014

Un Pallone d'Umano


















E poi ci sono quelle cose che rendono affascinante il calcio e tutto il contorno fatto di pay tv, veline e fidanzatine fighe, stadi con violenza, ultras, colpi di tacco, rovesciate, milioni di euro, show business.

Le lacrime di Cristiano Ronaldo, vincitore con merito del Pallone d'Oro 2013, tanto chiacchierato, odiato, preso in giro da blatteroni, su tutti i giornali, telegiornali, video giornali youtubbiani, mini clip del www, eccetera.

Vero che questo premio, come tanti nel calcio, lascia il tempo che trova. E molti premi sono solo targets papabili per colossi televisivi.
Però signori della giuria e del moralismo bieco. Ecco un uomo in lacrime.

Può un uomo piangere così? Cazzo siamo nel 2014 no? Non c'è più spazio per cose così umane no?
E invece. E invece si.

Siamo fatti di temperamenti, di stimoli, di istinto, di sentimento, di cuore, di reattività, di cazzeggio, di piedi buoni o piedi come un hard disk portatile, di testa......
E, un uomo, si commuove, ritira il premio e non riesce a parlare.

Bene signori della giuria popolare così bieca e cinica, così sempre a giustificare, a cercare ragioni irragionevoli, a dare sempre un motivo che ci calmi. Pronti a mettere qualcuno al patibolo o pronti a puntare il dito.
Ricco, alto, diciamolo pure soprattutto invidiato perché i tuberi non li compra ma vengono a lui, eccolo disarmato e senza alibi fare un gesto di assoluta umanità.

Viva l'umano, quello vero, quello che si commuove, che ride, che ama, che grida, che si muove.

Ci siete ancora?.....





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lunedì 13 gennaio 2014

Povera Peppa Pig



Cari genitori di bambini che guardano assiduamente il cartone animato Peppa Pig, campione di ascolti nella fascia di età dai 6 mesi ai 10 anni di età, "cambiate canale per il bene degli animali".
A sentire il parere del presidente nazionale della AIDAA (Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente) - un tale Lorenzo Croce - il cartone animato salvavita e salvastress per il 90% delle coppie con figli d'Italia sarebbe di-se-du-ca-ti-vo.

Queste le sue motivazioni: "Questo, così come tutti gli altri cartoni animati che fanno vedere gli animali felici, distorce la realtà sulla sorte reale che tocca a milioni di maiali mucche, oche e anatre e topi e altri animali che sullo schermo appaiono come animali che vivono felicemente. Le vere Peppa Pig, sono costrette a vivere in allevamenti e uccise in maniera brutale per l’alimentazione umana".

Invece lui, della generazione dei grandi classici firmati Disney o la mia generazione farcita di grandi animali superstars sarebbe cresciuta "con una falsa percezione di ciò che succede agli animali per mano dell'uomo?"

Allora facciamo fuori anche Babbo Natale con le Renne perché i buonissimi filetti di renna ai mirtilli, della cucina finlandese, sono la vera fine delle renne.
Allora facciamo finire di cagare gli italiani che leggono in bagno i fumetti di Topolino e Paperino.

Allora facciamo fuori le varie ere glaciali, i re leoni, pinocchio con i gatti e le volpi, dumbi e bambi, la carica dei 101, la spada nella roccia, robin hood, winnie the pooh, bianca e bernie, pocahontas.

Allora tagliamo le gambe a ragazzi cresciuti con Sampei, hallo spank, magica magica emi, i puffi, ti voglio bene denver, topo gigio e tanti altri.

Papà Pig e Mamma Pig quanto resisteranno? Già, perché qualcuno vorrebbe eliminarli con nomi più tolleranti del tipo genitore 1 Pig e genitore 2 Pig..... Andate a fan-culatello di maiale.

Arriveranno al punto di romperci le palle costringendoci a rasare le montagne, oscurare il cielo dalle stelle e riempire il mare di terra?......





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venerdì 10 gennaio 2014

Come ci cambia un social network























Un affezionatissimo lettore del mio blog mi scrive così:


"soprattutto in occasioni di feste e ricorrenze, vedo telefonini e iPad intenti a scattare foto e a fare filmati che poi...? Cosa succede a tutti questi bei ricordi, dove vanno a finire? Le persone di cui parlo, e credo siano la maggioranza, non le scaricano mai. Eventualmente le cancellano... tanto sono vecchie... Tutti questi bei momenti condivisi e poi... una volta perso il telefonino, rotto o sostituito finiscono nel nulla.
Forse sono di una generazione diversa...facevo le foto ancora con il rullino (ho iniziato a 14 anni ad appassionarmi) e poi facevo diapositive e adesso ho una macchinetta digitale modesta ma salvo le cose importanti, quasi tutto, e qualcosa stampo ancora...comunque sia, magari serve a poco, ma io la foto di mio nonno di 70 anni fa ce l'ho ancora."


Si sa, nell'era del digitale tante abitudini sono cambiate o definitivamente messe nel dimenticatoio.
Ma certo il nostro caro lettore sa benissimo che fino a 10/15 anni fa esistevano gli album di famiglia da far vedere a parenti, amici o fidanzate che volevano vederti da piccolo e dirti "tenerissimo, che ridere!!"

I nostri figli tra una quindicina d'anni diranno: "andiamo sul profilo FB di mio papà che ti faccio vedere le foto di quando ero piccolo...".
Considerando i social network, si calcola che al giorno vengano condivise 5 milioni di foto....
I video caricati su YouTube al minuto sono l'equivalente di 100 ore......
Ogni giorno su Facebook vengono visualizzati 500 anni di video.....

Forse è soprattutto questo il motivo del boom di siti a sfondo social. Ma senza dubbio il 60% di quello che scattiamo o filmiamo viene perso per sempre.
Giusto per ridere, io conservo una foto scattata con il mio vecchio Motorola L6 del 2005 in cui fumavo la mia prima sigaretta davanti a mia mamma.......e non la condividerò mai.

Non è sentimentalismo ma per le cose più belle che ci siano successe - incontri, fatti, persone - non sempre abbiamo una foto o un video che testimoni l'evento.

Quel file .jpg o .avi si trova nell'hard disk del cuore.




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giovedì 9 gennaio 2014

Tutti come Galileo
















Padova, gennaio 1610. 
Belle serate come tante. Inquinamento luminoso pressoché nullo.
Un signore sulla cinquantina aveva un appuntamento tra la sua sete di conoscenza e il balcone vista stelle.

Aveva notevolmente migliorato il suo cannocchiale e guarda caso in quel freddo gennaio un pianeta visibile ad occhio nudo, Giove, stava aspettando da 4 miliardi di anni che qualcuno lo degnasse di uno sguardo.
Il resto è scritto su tutti i libri.
Ma il 9 gennaio 1610, dopo le spettacolari osservazioni del 7 e 8, scrive:"Per questo con gran desiderio aspettai la notte successiva [il 9 gennaio]: ma la mia speranza fu resa vana, perché il cielo fu tutto coperto di nubi."

Cazzo. Bellissimo. Con gran desiderio mi vedo Galileo morire dalla voglia di vedere di nuovo la disposizione dei satelliti di Giove. E invece. Maledette nubi. Questo mi piace.

E poi ancora il 10 gennaio: "(...) mutando la  perplessità in meraviglia, compresi che l'apparente mutazione non era di Giove ma delle stelle da me scoperte; e per questo pensai di dovere da allora in poi osservare a lungo il fenomeno attentamente e scrupolosamente."

Disegni originali di Galileo.
La pallina più grande è Giove. 
Vide delle "stelline" che erano sulla giostra di Giove e intuì che quei 4 corpi celesti (Io, Europa, Ganimede e Callisto) altro non erano che lune, quindi (la) prova che la Terra gira attorno al Sole. La Terra non era l'unica ad avere un satellite.


Nell'effimero vivere con in mano uno smartphone e nell'altra una sigaretta, alle nostre latitudini e nel mese di gennaio, Giove si vede proprio moooolto bene a occhio nudo, dalle 18 fino alle 24....fatevi un giro se avete delle finestre che danno verso sud.


Oggi è il 9 gennaio del 2014. Ma, dopo 404 giri attorno al sole le nubi ci sono sempre e il cannocchiale del desiderio ce l'abbiamo ancora.
E, soprattutto, abbiamo ancora la meraviglia e lo stupore.




"Nelle mie scoperte scientifiche ho appreso più col concorso della divina grazia che con i telescopi".
- Galileo Galilei




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@luterronpower




martedì 7 gennaio 2014

Il mio Lo Hobbit














Grazie alla collaborazione dei Nonneri (nonni-suoceri), ieri sera cinema spettacolo 20.40 per Lo Hobbit - la desolazione di Smaug brillacciaio. Giusto per chiudere le feste e fare tardi tanto il giorno dopo poi non parte la Polo per la batteria a terra. L'altra macchina era in prestito.
Niente. Dopo oltre 3200 giorni compro un biglietto GTT e faccio il botto con la linea 2 e la Metro.
Scendendo le scalinate ho tagliato con le forbici il nastro inaugurativo per la Metropolitana Emme 1 di Torino.

Comunque Lo Hobbit conferma le scelte registiche precedenti del nuovo genio cinematografico.
Già, perché Peter Jackson ha capito tutto. Certo ha imboccato la strada giusta con il Signore degli Anelli prima e adesso con la trilogia Hobbit.
Ha capito come e dove far leva sugli spettatori. La lotta tra il bene e il male la conosce come le sue tasche.
Gioca con personaggio nuovi e vecchi, evidenzia ancora di più caratteri messi in luce nella saga precedente e con maestria ci conduce verso la genesi del male che porterà all'Occhione maledetto di (Nazario) Sauron.


Peter Jackson e Orlando Bloom
Purtroppo in sala ho visto genitori accompagnati da figli di 4/5 anni. Ci sono scene di terrore, male, paura, lame, cani lupo, spade, orchi viscidi e soprattutto un non proprio palese male psicologico che avrei evitato di far vedere a bambini così piccoli....

Non so, accuso solo il colpo. Mi sembra troppo per gli occhi di un bambino.




sabato 4 gennaio 2014

C'è un post per te














Si dai, scusate la non fluidità di parole e di pensieri, butto giù qualcosa, sono pensieri.
Sono momenti e fiumi di periodi tra qualche punto di sassi e approdi che sanno di virgole.

Ho letto parole e frasi fatte unte di chili di miele.
Ho letto auguri e buoni propositi da far impallidire la d'Urso o la Perego di turno.
Ho preso un anno sabbatico da una Poltrona per Due e Mamma ho perso l'aereo.

Il mio amore per il cibo è raddoppiato e qualche chiletto la mia bilancia l'ha avvertito. Che poi su su, le feste danno quell'affetto che sembra quasi non ci sia tutto l'anno e invece no. Solo che con la pancia piena l'italiano medio migliora nei ragionamenti, segue meglio i discorsi, risponde si o no, ci si riposa di più.

Sto seguendo con attenzione il caso Schumacher e mi fa pensare di sicuro.
Chissà, essere attaccati a un filo di speranza, chissà cosa è chiesto a lui. Comunque.

Tra cene a strafottere e pranzi sobri per recuperare, non vedo l'ora di tornare a lavorare. Fare da babysitter non è la mia vocazione, non ho pazienza, ma un figlio ti fa fare passi da gigante.
Con le feste pensavo di cambiare il mio secondo umile pannolino e invece no.

Povero Feel, ha un papà schizzinoso.