mercoledì 20 novembre 2019

Se non scrivo di riscaldamento globale non vivo


Cioè dai su, oggi mi son svegliato blogger e indovinate un po' di cosa voglio parlarvi?
Proprio lui, l'argomento più mainstream degli ultimi 30 anni.
Il riscaldamento globale miei cari signori della giuria popolare.


Tutti hanno "qualcosa" da dire,
tutti hanno sentito dire "qualcosa",
insomma "qualcosa" di vero ci sarà.

E poi c'è lei, la Greta Globale che ha "quel qualcosa" da dire e lo dice anche con una comunicazione invidiabile (questo bisogna concederglielo).

Un bel paragone mi è saltato in mente sotto la doccia.
La doccia - e dovreste farvela prima di salire sulla Metro - è come guardare la pioggia dalla finestra, sono puri attimi di riflessione.

Si sta riaffacciando quel rapporto tra scienza e fede che ci ha sgretolato le palle in passato.
Non pesate proprio le parole eh, ma voglio dire che secondo me:
Greta in un certo senso rappresenta la fede mentre la comunità scientifica (quella che non ci sono prove sul surriscaldamento climatico) rappresenta la scienza.

In mezzo ci stanno quelli che si informano alla veloce su Wikipedia (che, contrariamente a quanto tutti pensino, io considero un ottimo punto di partenza per informarsi...), quelli che chiedono pareri sempre alla veloce a chi è più "curioso sull'argomento" di altri, quelli che si fanno un'idea proprio senza informarsi un minimo, quelli che sui social si schierano dove la velocità del vento è maggiore, quelli che si fermano all'apparenza di Greta, quelli che se non ci sono mai stato in America allora l'America non esiste, quelli che non si allarmano per un Porta a Porta o un Porro visto in TV.

Ancora più in mezzo ci sta la gente che attende, io sono questa gente.
Che - forse - ha compreso come le conclusioni affrettate non aiutino.
Il tempo darà ragione, il pianeta terra è un sistema molto complesso, dipende da molti fattori che un grafico, un discorso o una pagina wikipedia non riescono a sintetizzare.
Ma vi ricordate quando nessuno ne sapeva di riscaldamento globale?
Com'era bello il mondo.

No dai, scusate, non voglio abbassare il tiro.
Il clima sta cambiando a livello locale, questo è evidente. Credo sia giunto il momento in cui si debbano prendere delle decisioni a livello globale (tutti gli Stati però, non solo l'Europa che deve fare la prima della classe per forza).

Ed ora concedetemi una simpatica analogia.
Pensando alla vicenda global warming mi fa sorridere la storia dei 3 fratelli porcellini e il lupo cattivo. Tutti e 3 si costruiscono una casa, ogni casa rispecchia esattamente il temperamento di un porcellino. Quello pigro se la fa di paglia, poi c'è l'altro che se la fa di legno e poi l'ingegnere meticoloso e maniacale che se la costruisce di mattoni. Alla fine arriva il lupo e i 3 porcellini si salvano grazie alla casa di mattoni dove tutti i fratelli si riparano.

Ecco, che tu sia un lupo o un porcellino,
quando arriva il global warming tu comincia a correre.



martedì 16 gennaio 2018

Ciao Dolores O'Riordan



Ciao Dolores,

grazie, sei stata un segno per la mia generazione.

"La mia vita cambia ogni giorno

In ogni modo possibile
E nonostante i miei sogni
Non è mai piatta come sembra
Mai piatta come sembra"
(...)
Voglio di più, impossibile ignorarlo
Impossibile ignorarlo
E allora i miei sogni si realizzano
Impossibile non farlo
Impossibile non farlo"
(Dreams, Cranberries)

Minchia Dolores, 

ti porti via un bel pezzo della mia generazione.

martedì 6 giugno 2017

Sospiro di sollievo, la Juve ha perso la Champions League



La Juve ha perso la Champions League, meno male.

Non avrei potuto sopportare i festeggiamenti in piazza, sui social, con gli amici, al lavoro.
Il clacson che suona all'impazzata e le bandiere fuori dal finestrino.

Siamo noi, noi dell'Inter che dobbiamo tenere il primato indiscusso del triplete, che Dio solo sa quante sviste arbitrali ci son volute per conquistarlo.

Noi del Milan, vincitori di tante champions, dall'anima vincente ma ultimamente niente di niente se non qualche all you can eat qua e là.

Noi del Toro che siamo l'altra faccia della medaglia, noi pura razza bovina piemontese, non abbiamo tifosi meridionali, o marocchini, o rumeni e asiatici: noi, la faccia sempre maltrattata dal destino, sfigata da far tenerezza, che tra l'altro con 'sta storia del destino - possiamo dirlo in rima - profuma di alibi un tantino.

Noi del Napoli, maltrattati dal nord italia, odiati pure dal sud italia quanto incompresi dal centro italia.
Noi della Roma, unica squadra a tener testa alla Juve perlomeno sui giornali.

E poi, noi della Juve: Che panchina di merda rispetto al Real!
Noi - la Juve - il prototipo dell'antisportività.
Anche se - grazie al cazzo - ma in Italia vincono sempre loro.

E poi, vuoi mettere le facce distrutte degli juventini? La depressione sui volti. Guarda, meno male va.

Siamo italiani, popolo di santi poeti navigatori tirati su a pane e invidia.
Forza Juve, anche se spero tu non la vinca mai.


TP - 2017

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giovedì 2 marzo 2017

Due padri per due gemelli per una madre surrogata



Papà, come nascono i bambini?
Domanda.
Fino a che età la storia della cicogna può essere sufficiente per spiegare come nascano i bambini?
Me lo son chiesto pensando alla vicenda di Trento e ai due gemelli nati da maternità surrogata, gemelli che avranno due padri, che avranno una madre che al mercato mio padre comprò.

No dai, un film di fantascienza qualsiasi ha meno fantasia del suddetto quadretto sintetico.
E povera cicogna.
Va beh, ma che c'entra? Ai due gemelli spiegheranno come "potrebbero" nascere i bambini ma che col tempo non vada più di moda.

Ah, do la soluzione dell'espressione del titolo.
2 padri x 2 gemelli x 1 madresurrogata = 4

La matematica non è un opinione, la maternità si.