mercoledì 26 febbraio 2014

Noi, popolo della rete


Anno 2043 - Anelli di fidanzamento 
















Siamo il popolo della rete.
E non parlo degli juventini come me abituati al gol, anche rubato, ci mancherebbe, pure meglio.

Noi siamo quelli che viviamo di aggiornamento continuo.
Notizie, social, posta, whatsapp, forum, blog, sport, giochi, youtube. Per citare i più importanti.
Ma quanti siamo ormai.
Cell in tasca sempre meno
cell in mano sempre di più. 
Quasi quasi arriveremo a provare i jeans se dentro ci sta comodo il galaxy s4 o il tablet.....

E poi ci vedi che a volte prendiamo il mano lo smart solo per far girare lo schermo o riaprire la gallery delle foto. Caghiamo con il cellulare in bagno e che faxate.
Non trovi più pile di giornali in bagno. E se non va il 3G ci irritiamo come Grillo alle consultazioni.
Anzi, meglio, ci irritiamo come la preview pubblicitaria su youtube, da guardare tutta....

La batteria al 10% è sinonimo di "son cazzi". Se lasci il cell a casa ti senti perso, nudo.
Minchia se non carica le foto o gli stati. E gli occhi abituati a guardare in piccolo.
Ci stiamo spingendo oltre. Guardiamo spesso solo noi stessi e i Selfie suonano come un campanellino d'allarme.

Però che figo, dai, cazzo uno volta per organizzare una cena dovevi fare telefonate o sms re-iterati fino alla noia. Abbiamo foto di tutti, informazioni su tutti.
Ai miei tempi del liceo, si immaginava tanto. Penso alle donne. Siamo in grado di vedere tette e culi in anteprima. Tra social e whatsapp, forum e blog, della donna di cui ti sei innamorato puoi avere informazioni incredibili.
E poi l'ottavo giorno Dio creò i Leggins, ma questa è un'altra storia.
Qualcuno dirà "molto meglio rispetto a prima". No, no, fidatevi.

Cose che una volta le sapevi dall'amica di turno o dopo un'attenta "analisi" ma solo a risultato ottenuto.
Una terza era una terza....pixels e filtri adesso fanno il resto.
La rete detta le sue regole. Anzi, meglio, "la rete tetta le sue regole".

Grazie alla rete ci interessiamo al meteo. Non ce ne fregava un cazzo dieci anni fa....dai!
Siamo tutti pronti a scaricare l'app del meteo sticazzi che ti dice anche la temperatura percepita dal malleolo se metti le calze di cotone o di lana. Il meteo.....

Se mi viene in mente ancora qualcosa tra le tante vi aggiorno.
Intanto, dico che i nostri figli non parleranno, faranno "tap here"?.


martedì 25 febbraio 2014

Il Ritorno del Re(nzi)













Ieri nelle aule che contano, Aragorn ha fatto il suo ritorno, del Re appunto.
Come nell'ultimo film della sega di Peter Jackson sulla saga di Tolkien,
il Matteo nazionale mano in tasca e grattatine di testa, sfoggia a braccio il suo discorso, a volte quasi ricordando un'arringa da principe del foro, italico appunto.

Aragorn Renzi ottiene la fiducia con un discorso contro il Sauron capitanato da nani a cinque stelle. A favore di Renzi ricordiamo gli immor(t)ali Elfi "Elfaniani" e gli Hobbit della Contea PD.

Il discorso è stato talmente lungo da poter far compagnia da Torino fino a Piacenza....

Ecco i passaggi iniziali del suo speech:
"(..) viviamo un tempo di grande difficoltà, di struggenti responsabilità e abbiamo la necessità di recuperare il coraggio, il gusto e anche il piacere di provare a fare dei sogni più grandi rispetto a quelli che abbiamo svolto sino ad oggi e contemporaneamente accompagnarli da una concretezza puntuale, precisa. 
(...) vorrei iniziare con una citazione della bravissima Gigliola Cinquetti: non ho l'età. E fa pensare che oggi davanti a voi siamo qui non per inseguire un record anagrafico, non per allungare di una riga il nostro CV, non per toglierci qualche soddisfazione personale: siamo qui a chiedervi la fiducia, e oggi chiedere la fiducia è un gesto controcorrente. (...) si fatica a dare fiducia nel rapporto quotidiano con le persone, con i colleghi di lavoro; le persone che stanno fuori da quest'Aula sanno che chiedere la fiducia oggi è sempre più difficile. Non va di moda la richiesta della fiducia."

Non tengo particolarmente a Renzi, ma come nel Signore degli Anelli, posso solo augurargli di avere una compagnia come quella dell'anello.
Compagnia, sulla carta debole e multirazziale, ma con uno scopo comune.
La distruzione dell'anello, vedi debito disoccupazione sistema burocratico crisi angoscia.....

In una compagnia così ci sarebbe il giusto spazio per l'iniziativa personale, per il contributo di ognuno, perché come dice Ron "non abbiamo (più) bisogno di parole" ma passiamo direttamente ai "periodi" concreti.

Rimbocchiamoci tutti le maniche,
Praticamente vorrei vedere in giro solo gente con la canotta antifiga.

La battaglia è appena cominciata.








GUARDA ANCHE:
Renzi ha girato la ruota
Renzi e il cambio in panchina




Paolo

venerdì 21 febbraio 2014

Quando una stella muore, non fa male


La supernova di Keplero.

















Nel 185 d.C. i cinesi (sempre loro) copiarono su un foglio la sfera celeste perché una "Nuova" stella - tra quelle solite - era spuntata nel cielo.
1000 anni dopo, nel 1054 sempre "astronomi" cinesi registrano un'altra stella nel "solito" cielo, talmente brillante da vedersi anche di giorno. Per due anni era chiaramente visibile di notte.
La SN 1054 era un fuoco d'artificio stellare esploso nella costellazione del Toro.

L'ultima "Super Nova" visibile a occhio nudo apparve il 9 ottobre 1604 e fu studiata da Keplero fino alla noia, tanto da essere battezzata la Supernova di Keplero.
Per dovere di cronaca la stella esplose più di 18 mila anni fa e - come tutti sanno - la velocità della luce ha un limite invalicabile.
Se disti 18000 anni luce, beh, ti "vedo" 18 mila anni dopo.
La dura legge per quelli che vedono UFO ovunque.

Bene, la Nasa ha annunciato l'altro ieri di aver scoperto come esploda una stella.
Sembra che da dati provenienti dalla missione NuSTAR (troppo lungo da spiegare), gli scienziati della NASA, (tra cui anche un paio di ricercatori italiani), siano riusciti ad arrivare ad un attimo prima della fine della miccia.
Poco prima del botto cosmico si creano delle protuberanze e asimmetrie nella stella stessa, insomma, tra 0 e 1 c'è l'infinito.
Tra una palla di gas che esplode e una palla di gas che prima di esplodere ha come dei singhiozzi, degli scossoni, c'è una bella differenza. Non tutte le stelle muoiono come petardi.
Tre decenni di studi sulle supernove si possono riassumere così: "più pesi più rischi".
Se pesi discretamente bene, qualche stravaganza, qualche cometa inghiottita, fai una fine meno catastrofica.
Tra l'altro esiste anche la dieta spaziale.
Se per caso hai una stella abbastanza vicina puoi sempre farti prelevare della massa per far diminuire il peso.

Se non ci fossero esplosioni catastrofiche come le supernove sarebbe un gran casino. 
Non sarei qua a scrivere.
Eh già, non ci sarebbe abbastanza calcio per le ossa, ferro per il sangue e oro per le fedi nuziali, solo per citarne alcuni.
Cazzo, la supernova è l'Iper Mercato di tutti gli elementi.

Giorgia canta "quando una stella muore, fa male", ma non alle orecchie.
L'esplosione è muta, non fa rumore, non c'è audio. Provate a urlare nel vuoto.
Solo i sottotitoli, i nostri, gli unici.

giovedì 20 febbraio 2014

Un giudizio sulle consultazioni




















Puoi essere
un vecchio sinistroide da "Lotta Comunista",
un verde radicale chic,
un Sel PD NCD o leghista,
un grillino doc tav green peace e bio,
un pidiellino azzurro democristiano vecchio stampo,
un forza italia borghese pascalino,
un ferrariano sgarbiano giannino coi baffi,
un destroide con striature centriste.....

Il dato politico è una situazione quanto mai impoverita
nei temi,
nei modi,
nelle persone,
nelle proposte,
nel bene comune.

A quanti ieri son cadute le braccia o le palle durante il duello a colpi di lingua tra Renzi e Grillo?
L'apice del nulla di fatto, muro contro muro, più botta che risposta.
Anche l'ultimo baluardo potenziale si è auto screditato e ha perso.

Ieri non ha vinto un dialogo, fonte quasi sempre di passi.
Ieri hanno vinto i pregiudizi. E non parlo solo di stellinati.

Ma c'è un ultimo spiraglio di positività che deve far riflettere.
Si può e si deve far politica guardando oltre le nostre mani.
Mettendo da parte il più possibile il proprio tornaconto personale.

Lo spiraglio è questo. Stento a credere non esista nessuno in Italia che faccia proprio così.
Nessuno è impossibile.
Io parto da qui.





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@luterronpower